Sono gettato in un delirio di sconforto,
non riesco a percepire quell'aggettivo,
un dono sprecato che diventa ormai morto,
se non riesco a rivivere un pensiero positivo.
Il solito chiodo fisso che si aggroviglia,
la solita illusione che si manifesta,
l'obiettivo che mi prefisso è una famiglia,
da tanta tensione mi viene il mal di testa.
E' una continua salita,una continua attesa,
come arrampicarsi sugli specchi,
una strada infinita dove t'aspetti una discesa,
e scrollarsi via i ricordi vecchi.
Ma la situazione rimane invariata,
anzi forse peggiora,
la soluzione ormai vien negata,
almeno per ora.
Non riesco più a vivere,
troppi elementi negativi,
non esco più a ridere,
i cambiamenti son tardivi.
Il periodo più in'ombra della mia esistenza,
a sconfiggerlo non riesco,
se pensi ad una tomba come presenza,
è meglio che me ne esco.
Ho bisogno di splendore,
di una rosea meraviglia,
lo sogno sempre e mi fa onore,
una cosa;la famiglia.